Il percorso
Partenza dal paese di Colere, località "Carbonera".
Da qui inizia una strada sterrata che sale per il primo pezzo e prosegue verso l'arrivo degli impianti da sci, ma noi deviamo sul sentiero 403, anzi 403A (variante). Il sentiero sale senza dare un attimo di respiro, sarà così fino a quando non si raggiunge il rifugio Albani. Questo rifugio sorge accanto alle vecchie miniere di Fuorite. Ci sono ancora le strutture dove i minatori vivevano, alcune sono state ristrutturate, altre, dopo essere state sistemate, sono state abbandonate e purtroppo ora giacciono circondate da un minaccioso cartello "Pericolo di crollo".
Superato il rifugio il sentiero si fa meno aggressivo e si giunge allo chalet dell'Aquila (aperto solo quando gli impianti sono in funzione durante la stagione invernale). Da qui si vede il "Ferrantino" e subito dietro il "Ferrante". A prima vista il sentiero che sale in mezzo alle rocce della cima preoccupa abbastanza.
Si prosegue senza fatica fino alla base dell'ultima salita "vera" quella che porta alla cima. Da qui il sentiero sembra meno inquietante, ma si tratta pur sempre di una traccia da scovare tra le rocce sotto c'è un salto verticale di una cinquantina di metri. Nulla di pericoloso o esposto, ma come scoprirete più avanti ho preferito evitare di farlo con la nebbia.
In tutto si compie un dislivello di 1400m in circa 3 ore e 45 su un percorso di 9Km
L'attivazione
Una volta trovata la posizione per l'antenna e trovato il posto giusto per inviare gli spot l'attivazione inizia. In 40 e 20m non male, in 15m per me si poteva fare di più, ma o erano in pochi cacciatori o ci volevano antenne veramente buone.
Purtroppo l'attivazione è durata poco: circa 1 ora. L'avvicinarsi di nebbie tramutatesi poi in nuvoloni grigi ed in acqua verso la fine della discesa mi avevano suggerito di sospendere e rientrare.
L'antenna però si è dimostrata all'altezza e un buon sostituto del dipolo. Ognuna di queste due antenna hai i suoi pro e contro: quelli radiantistici li conosciamo e possiamo anche simulare, ma quelli di portabilità e installazione sono abbastanza personali e dipendono dalla posizione. In questo caso sarebbe stato impensabile installare ed ancorare con un palo (anche di 6m) per sorreggere il dipolo. E' per questo che il Ferrante non l'ho affrontato prima di decidermi a provare questa "PAC-12" (che si può realizzare in modo molto semplice anche a casa, solo che le mie doti di costruttore non avrebbero prodotto una struttura che reggesse 1 ora!)
Il Ferrante è considerata "bestia nera" per la radio, ma io in HF non ho riscontrato nessun problema, probabilmente in VHF è peggio, ma si trova anche in un punto poco vantaggioso. CI sono altre cime a 2500m di altitudine posizionate molto meglio.
Alla fine, al di là dell'attivazione, è stata anche questa una conquista: il Ferrante rientra tra quelle cime che devo affrontare più che fisicamente mentalmente. La prossima e ultima è l'Alben.
PAC-12
A titolo informativo, questa antenna è alta poco più di 4m con una bobina di carico al centro che le permette di fare i 20 e 40m. Regolando lo stilo è possibile accordare per le bande superiori. Io l'ho provato con successo fino ai 10m
I Radiali in dotazione sono 10 (è un semplice cavo flat) lunghi 5m fili molto sottili. Buoni per evitare che la gente vi si inciampi provocando danni (si rompono con poco), per contro abbastanza delicati e li sostituirò presto.
Upgrade possibili: radiali più consistenti, stilo più lungo.
Radio: IC-705
Antenna: PAC-12: verticale da 5m circa con carico al centro